Compassione e benevolenza

La psicologia buddista definisce la compassione come l’intenzione di liberare se stessi e gli altri dalla sofferenza. La compassione è la capacità di sentire la propria sofferenza e la sofferenza dell’altro senza farsene travolgere. E’ la forza interiore che ci aiuta a vedere le cose in una prospettiva di interdipendenza e interrelazione permettendoci di vedere più in là dello spazio limitato del nostro ego.

La benevolenza o amorevole gentilezza è il desiderio di portare gioia e serenità a se stessi e agli altri. Queste attitudini vengono sviluppate attraverso insegnamenti e pratiche specifiche, che Mindfulness Project ha derivato dal buddismo integrandole con strumenti della psicologia e della psicoterapia principalmente di orientamento umanistico e transpersonale. Nella tradizione buddista vengono considerate insieme alla mindfulness come le caratteristiche fondamentali dell’equilibrio psicologico e spirituale, come i fondamenti stessi della salute psichica e del benessere.

Tradizionalmente gli insegnamenti e le pratiche per implementare queste qualità comprendono in primo luogo l’apprendimento di un’attitudine di cura e sollecitudine verso se stessi, attitudine che viene poi portata come nutrimento e sostegno nelle relazioni. Gli effetti dell’integrazione della mindfulness con la compassione e con la benevolenza si manifestano quindi in un miglioramento nella qualità della relazione con se stessi, in termini di pace interiore, benessere autentico, senso di autostima non egoico, fondato su una condizione di centratura, capacità di accoglienza e di apertura alla vita.

Questa condizione di centratura e di sano amore e rispetto per se stessi diventa una fondamentale qualità di presenza ed equilibrio nel rapporto con gli altri: un’attitudine relazionale sostenuta dalla consapevolezza e dalla compassione offre strumenti efficaci e sperimentati nel tempo nelle diverse tradizioni sapienziali per poter convivere pacificamente con gli altri esseri umani e per risolvere le dinamiche e le conflittualità che ogni relazione interpersonale necessariamente comporta.